Villa di Livia a Pozzuoli: una location imperiale romana al servizio degli eventi moderni

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Avreste mai pensato di poter organizzare un evento nello stesso luogo in cui, quasi 2 millenni fa, si svolgeva la vita di una antica e aristocratica famiglia romana?

In genere, questo tipo di opportunità è proibita: i siti archeologici dell’area campana, in effetti, sono quasi sempre accessibili soltanto per visite turistiche o scolastiche. La Villa di Livia a Pozzuoli, però, fa eccezione.

Un ritrovamento recente

I Campi Flegrei rappresentano una ricchezza incredibile, sotto tantissimi punti di vista, per i napoletani e per il mondo intero: sembra che, ovunque si scavi, sia pronto a sbucare qualcosa dal livello sottostante il terreno odierno.

È proprio quello che è successo negli anni ’90 grazie a dei lavori che si stavano effettuando in una proprietà privata: un bellissimo scorcio sul Golfo di Pozzuoli che apparteneva ad un territorio più vasto della Famiglia Carannante. Da lì sotto sono emerse le rovine di un’antica villa imperiale romana, un pezzo di storia del passato che i proprietari, unitamente alla Soprintendenza, hanno provveduto a riportare alla luce e restaurare per renderlo fruibile dal pubblico.

Insomma, soltanto 40 anni fa di questa meravigliosa villa che, oggi, domina il panorama dei Campi Flegrei, non si sapeva nulla!

Si tratta di una domus di età augustea (I secolo d.C. circa) quasi sicuramente utilizzata da una famiglia aristocratica come residenza estiva; ma, a guardarne i particolari nello specifico, in realtà sembrerebbe esserci di più. Si suppone, infatti, che si tratti addirittura di una residenza imperiale, per la presenza di decorazioni , marmi e ritratti di un certo livello, nonchè per l’imponenza stessa della struttura, costruita a ridosso di un costone meravigliosamente panoramico.

D’altro canto, lo stesso nome della villa proviene da un ritrovamento d’eccezione fatto tra i suoi spazi: una statua raffigurante Livia Drusilla Claudia, moglie del primo imperatore romano Ottaviano Augusto. In quest’opera, purtroppo visionabile soltanto nel lontanissimo Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen in Danimarca (che conserva anche il gruppo di Dioniso e Pan), la donna era rappresentata nelle vesti della Dea della Fortuna.

Le configurazioni

La Villa di Livia, oggi, è sede di esclusivi eventi ma anche visitabile attraverso alcuni progetti che la vedono protagonista, come quello intrapreso dal neonato gruppo FAI (Fondo Ambiente Italiano) puteolano. Una pavimentazione completamente trasparente lascia scoprire (e conservare al meglio) i mosaici che si compongono al livello sottostante, quelli che costituivano l’antico piano di calpestio, e allo stesso modo anche alcune pareti sono protette ma ugualmente visionabili e godibili insieme a tutti i loro particolari: decori, disegni, resti di pitture che un tempo troneggiavano in quelle sale appartenute a personaggi così influenti di quell’epoca.

Tuttavia, quello che si vede oggi non è esattamente quello che era stato costruito in origine: molte modifiche sono state apportate nelle epoche successive, sino ad arrivare all’Alto Medioevo; quella che appariva ai tempi doveva essere una struttura sontuosa, curata in ogni minimo dettaglio, fatta di terrazze e saloni pensili affacciati sul mare, giardini e porticati, purtroppo in seguito franati insieme al costone dove erano ubicati. L’edificio odierno appare completamente ristrutturato – rispettosamente conservando tutto ciò che di antico è rimasto – articolato su due livelli e con un’ulteriore terrazza panoramica, un ingresso aperto sulla via Domitiana, un atrium che conserva il pozzo di luce del compluvium, mosaici di tessere policrome su fondo bianco, brandelli di affreschi, piccoli ambienti in successione ed un lararium ipogeo, una stanza sotterranea utilizzata per la venerazione degli antenati e che si pensa contenesse un sacellum per riti misterici e di purificazione.

Interessanti anche i ritrovamenti – conservati nel Museo dei Campi Flegrei di Baia – relativi ad un gruppo scultoreo comprendente teste di marmo, un’erma (scultura su pilatro) di un’adolescente ed un sarcofago.

Una delle tante meraviglie di Pozzuoli, forse ancora poco conosciuta e sicuramente da scoprire!

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