Viaggio tra i borghi campani: alla scoperta di Montesarchio
Tra i borghi più belli della Campania, Montesarchio è un piccolo paese ricco di storia e cultura. Scopriamolo insieme.
Situato ai piedi del Monte Taburno, nella splendida Valle Caudina, Montesarchio è uno dei tanti piccoli borghi campani. La sua è una storia millenaria, fatta di tradizioni che perdurano ancora oggi. Andiamo alla scoperta di questa località.
Montesarchio: la storia del piccolo borgo campano
Montesarchio è un piccolo borgo della Campania che sorge su circa 300 metri sul livello del mare. L’origine del nome del borgo non è ancora ben chiara. Secondo alcuni, il termine Montesarchio deriva da Mons Arcis, ovvero monte munito di difese, mentre altri fanno riferimento a Mons Arcolo, ovvero il nome del primo condottiero che fece costruire un castello.
Montesarchio è l’antica Caudium sannita che lottò contro Roma. Divenne poi città romana e, in seguito, i longobardi spostarono il sito sulla collina. Proprio in questo territorio si tenne la battaglia tra longobardi e normanni, che si risolse a favore di questi ultimi e con la morte di Pandolfo IV, ultimo duca longobardo.
Dal 1278 al 1480 il paese fu possesso feudale dei Della Leonessa, mentre dal 1480 al 1528 furono i Carafa a governare. Dal 1528 il borgo passò sotto l’influente famiglia D’Avalos, proveniente dalla Castiglia (Spagna) e trasferitasi nel Napoletano nel XV secolo. Fu proprio sotto il governo della famiglia che il paese conobbe una forte crescita commerciale.
Un evento particolarmente importante e drammatico per la storia di Montesarchio è il terremoto del 5 giugno 1688, che provocò numerosi danni. Nel 1861, il borgo passò dall’amministrazione del Principato Ultra alla provincia di Benevento, nata subito dopo l’unità d’Italia.
Durante la sua storia, Montesarchio ha visto passare tanto personaggi storici, tra cui Giannantonio Cioffi e anche San Francesco, che è passato nel borgo due volte. D’altronde nel borgo è stato costruito anche un convento francescano, oggi sede del comune. È passato per Montesarchio anche il generale e politico svedese Gustav Mauritz.
Il borgo di Montesarchio ha una struttura particolare, che si differenzia in base alle epoche storiche. In altre parole, ogni parte del borgo può essere fatta risalire ad un periodo di dominio diverso. Ad esempio, Latotevere appartiene al periodo longobardo, mentre Cappella a quello aragonese. Latonuovo, invece appartiene al periodo normanno, mentre il borgo San Francesco risale al periodo angioino.
Cosa vedere a Montesarchio
Come testimoniato dalla sua lunga storia, Montesarchio è un borgo ricco di cultura. Proprio per questo motivo, in un soggiorno nel paesino è possibile visitare numerose strutture storiche, come ad esempio i palazzi antichi in Piazza Umberto I. In particolare, qui si trovano il Palazzo D’Avalos insieme alla Chiesa della Purità, risalente al XVII secolo. Al suo interno si trovano anche tante opere d’arte. Da menzionare anche la Chiesa dell’Annunzia, composta da un altare dietro al quale è rappresentata l’Annunciazione con San Severino, San Giovanni Battista, San Filippo Neri e San Domenico.
Nel quartiere di Latovere si trova poi l’Abbazia di San Nicola, una struttura realizzatata nel XII secolo e che conserva al suo interno un dipinto di Giovanni Bernardo Lama che raffigura la “Deposizione di Cristo”. Risale invece all’800 la fontana dell’Ercole che si trova in Piazza Umberto I.
Tra le attrazioni storiche più importanti del borgo ci sono sicuramente la torre e il castello di origine longobarda, il quale oggi è stato trasformato nel Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, dedicato alla storia della Valle. All’interno sono conservati vasi di produzione e italiota risalenti al V-IV secolo a.C. Entrambe le strutture, durante il regno di Federico II di Borbone, vennero convertiti in prigioni di stato. Nelle celle che si trovavano al suo interno ci è passato anche il patriota e pietà italiano Carlo Poerio.
Infine, a Montesarchio è possibile trovare anche l’unico palazzo in Italia fuori delle proprietà papali dove è stata effettuata una “benedizione urbi et orbi” da un Papa. Si tratta di Benedetto XIII, il quale nel fu ospite per mesi del Principe di Montesarchio.