Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: una meraviglia da scoprire

Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è il secondo più esteso d'Italia. Scopriamo insieme quali sono le bellezze naturali e culturali custodite al suo interno.

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Terra ricca di meraviglie naturali, storiche e culturali, il Cilento è una vera e propria perla del sud Italia. Non è un caso che ogni anno venga scelta come meta per le vacanze da migliaia e migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo.

Tra i punti di maggiore interesse di questo territorio c’è sicuramente il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, un’area fatta di bellezza uniche e posti incantevoli. Scopriamo insieme nel dettaglio questa splendida zona.

Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni

Esteso su una superficie di 181.048 ettari, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è il secondo parco per dimensione in Italia. Il suo territorio è compreso tra la Costa tirrenica e l’Appennino campano-lucano. La sua fondazione risale al 1991 anche se la storia di quest’area ha radici molto antiche. Secondo alcune fonti storiche, infatti, i primi segni di insediamento umano risalgono addirittura al Paleolitico medio. Ancora oggi in realtà è possibile contrastare con i propri occhi il passaggio dell’uomo primitivo sul territorio, grazie alla conservazione di manufatti nelle grotte costiere tra Palinuro e Scario, le Grotte di Castelcivita e nelle Grotte dell’Angelo Pertosa nel Vallo di Diano.

Alcuni anni dopo la sua fondazione, nel 1998, il Parco è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dell’Unesco. L’anno precedente, invece, è stato dichiarato Riserva della biosfera.

Le attrazioni del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni

Il Parco Nazionale è caratterizzato dalla presenza di numerose strutture ricettive, nei quali poter trascorrere una vacanza in pieno relax, immersi nel verde e nella cultura. Sono infatti tanti anche i musei che si trovano sul territorio, come ad esempio il Museo Civico a Camerota in piazza San Nicola, il Museo Vallicelli a Monte San Giacomo, l’Ecomuseo del paleolitico di Camerota o il Museo della “Civiltà Contadina” a Roscigno Vecchio.

All’interno del Parco Nazionale inoltre è presente anche una biblioteca digitalizzata, nella quale è possibile trovare ben ventimila volumi.

Durante il soggiorno al parco non bisogna perdersi una visita alla Punta del Telegrafo, un edificio del XVI secolo, che serviva da sistema di avvistamento dei nemici, e Paestum, un sito di resti dell’antica città della Magna Grecia, riconosciuta anche come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

La flora e la fauna del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni

Il Parco Nazionale è costituito da ben 1.800 specie vegetali. Tra queste, la più importante è senza dubbio la primula di palinuro. Sono da menzionare però anche le betulle, l’abete bianco e bosso. È recente invece la scoperta nelle scogliere di Palinuro di una pianta cespugliosa rara, la cosiddetta Bassia saxicola.

Ricca è anche la varietà di specie animali che popolano il territorio. In particolare, sono state individuate circa 63 specie di interesse comunitario, tra cui l’Osmoderma eremita e la Rosalia alpina. In totale, sono ben 600 le specie segnalate dal 2003. Tra questi, particolarmente rilevanti sono i mammiferi, tra i quali rientrano la lepre appenninica, l’arvicola di savi, la faina, il topo selvatico, il molosso di Cestoni e lo scoiattolo. Da menzionare anche le tante specie di pipistrelli: vespertilio di Blyth, vespertilio di Capaccini, miniottero, vespertilio maggiore.

Per quanto riguarda l’avifauna sono poi da menzionare le tante specie di rapaci, come ad esempio il falco pellegrino, il corvo imperiale, il gufo reale o il biancone. Sono presenti anche il picchio muratore, il succiacapre, la balia dal colare, la tottavilla, la ghiandaia marina e, infine, il raro gabbiano corso.

Come arrivare nel Parco nazionale del Cilento

Arrivare al Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è molto semplice. Si può ad esempio optare per un tragitto in auto, prendendo l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria e uscendo a Battipaglia. In alternativa, si può anche arrivare in treno con la linea ferroviaria Napoli-Salerno-Reggio Calabria o Battipaglia-Lagonegro per il versante settentrionale dei monti Alburni. Infine, è possibile arrivare nel Parco anche affittando un bus, in modo da godersi al meglio il viaggio.

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