L’Irpinia offre davvero tante meraviglie.
Tra questa è impossibile non annoverare quella rappresentata dal Caciocavallo impiccato.
Il Caciocavallo Impiccato è davvero il re delle sagre della zona. E non solo, il caciocavallo è infatti il soggetto più importante anche di quelle della maggior parte del sud Italia.
Il formaggio in questione ha origini che si alternano tra la Campania, la Puglia e la Lucania. Ed la sua esistenza è dovuta ai pastori e alla transumanza.
Si tratta di un cibo davvero povero e davvero allo stesso modo buonissimo. Il formaggio stagionato in questione è a pasta filata e a forma di pera.
La peculiarità del Caciocavallo impiccato consiste invero nel venire sciolto sul fuoco di una brace ardente.
E, grazie a ciò, lentamente diventa filante, facendo colare un gustoso liquido solitamente su delle calde fette di pane casareccio.
Il latte dal quale nasce è molto nutriente, provenendo da mucche allevate allo stato brado. La particolarità del Caciocavallo Impiccato d’Irpinia viene proprio da ciò, dal modo in cui gli animali vengono cresciuti.
Le mucche irpine infatti vengono nutrite di trifoglio incarnato, di erba medica e di portulaca oleracea, tipiche dell’Irpinia e difficili da trovare in altre zone.
Il formaggio viene poi stagionato per alcuni mesi, con i corpi uniti da una strozzatura, appesi “a cavallo” tra due travi.
Il caciocavallo impiccato dell’Irpinia è molto giovane, poiché la stagionatura lo renderebbe troppo salato nel momento dello scioglimento.
Immagine di copertina: avellino.zon.it