Alla scoperta della reggia di Caserta

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I primi lavori di costruzione del palazzo reale partirono il 20 gennaio 1752, giorno del compleanno del re. Si sarebbero conclusi svariati decenni più tardi (e senza la costruzione della cupola e delle torri perimetrali), dopo una spesa complessiva di quasi 8.800.000 ducati: oggi sarebbero più di 300 miliardi di euro. Per i lavori più pesanti fu utilizzata manodopera nordafricana, i cosiddetti barbareschi.
La Reggia di Caserta ha un’estensione complessiva di 47.000 mq, che la rende di gran lunga la residenza reale più estesa del pianeta.

 

Molto importante per la storia della  Reggia di Caserta è il filo sottile che la lega alla reggia di Versailles.

La grande residenza reale francese era stata ultimata da quasi 70 anni quando Carlo di Borbone, re di Napoli, decise di costruire la sua nuova reggia. Era il 1751 ed il sovrano che sarebbe poi diventato Carlo III di Spagna pensò alle pianure casertane, posta a 20 km dalla Capitale (proprio come Versailles da Parigi), come luogo più adatto: Napoli, infatti, sarebbe stata difficilmente difendibile dal mare. Inoltre, come la sua antesignana francese, la reggia partenopea sarebbe stata di chiara impostazione barocca.

La Reggia di Caserta del Barocco è stata infatti l’ultima grande opera in Italia.

 

Un’opera di grande pregio è rappresentata inoltre dall‘imponente Acquedotto Carolino: lungo 41 km, fu realizzato nello stesso periodo della Reggia per assicurare alla nuova residenza, al parco e alle fontane il necessario approviggionamento idrico. Di acqua ne serviva davvero tanta, soprattutto per alimentare le fontane, le vasche, la pescheria ed i corsi d’acqua dell’ampio parco, suddiviso in due grossi blocchi: il giardino all’italiana e il giardino inglese, quest’ultimo affidato al genio del botanico tedesco John Andreas Graefer. Entrambi furono adornati con migliaia di piante provenienti da ogni angolo del globo. Un angolo paradisiaco alle estreme propaggini del Giardino Inglese e della Reggia di Caserta è il Bagno di Venere, una sorta di oasi di rara bellezza in un luogo appartato e incantato, dove una statua della dea della bellezza fa capolino tra le piante, prima di un tempietto a tholos.
Fu la regina Maria Carolina a commissionare la realizzazione del Bagno, che secondo alcuni studiosi potrebbe contenere riferimenti esoterici e massonici.

 

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