Il sentiero del Gran Cono per scoprire il Vesuvio
“Sua Maestà il Vesuvio“, come lo chiamano i napoletani, domina la città ed il suo circondario definendone, completamente, il panorama e rendendolo unico.
Amato e temuto allo stesso tempo, la sua fatale potenza è ricordata in tutti i luoghi che ricordano le sue eruzioni del passato, incluso il meraviglioso sito archeologico di Pompei di cui abbiamo parlato qualche tempo fa.
Fortunatamente, durante i suoi lunghi periodi di calma, si rivela un posto meraviglioso e veramente incredibile da visitare, con il suo Parco Nazionale dedicato, la sua biodiversità in fatto di flora e fauna e il suo eterno ed innegabile fascino che incanta partenopei e turisti da tutto il mondo.
Per tutti coloro che volessero scoprirlo, infatti, esiste il sentiero del Gran Cono!
Il Gran Cono: scheda
A pochi passi dagli scavi di Ercolano, parcheggiando l’auto in un piazzale che si trova già a ben 1000 metri di quota, è possibile cominciare questo percorso a piedi, che richiede circa 3 ore. Non risulta particolarmente difficile, per cui è consigliatissimo per tutta la famiglia, è lungo 4 chilometri e promette panorami mozzafiato ed emozioni a fior di pelle.
La prima cosa con cui ci si ritrova a fare i conti sono una serie di tornanti che circondano il Monte Somma e la Valle del Gigante; salendo, ci si imbatte, poi, nell’immensità del Golfo di Napoli, nella pineta della Riserva Tirone Alto Vesuvio e nell’Osservatorio Vulcanologico Vesuviano. Il biglietto si paga a quota 1118 metri, per cui i primi 30 minuti sono assolutamente free ed accessibili per tutti; si raggiunge, quindi, un altro Piazzale, quello nel comune di Ottaviano, che regala una vista quasi interamente dedicata alle pareti del vulcano. Arrivati, infine, in cima, si può ammirare il cratere in tutto il suo misterioso e inquietante profilo: uno di quei luoghi che incantano e ipnotizzano, per lo scenario in cui sono incastonati e per la fortissima componente emozionale che deriva dal rendersi conto che, contro la grandezza della natura, siamo creature davvero piccole e impotenti.
La discesa
Per scendere e tornare indietro si intraprende l’antica Strada Matrone, al primo bivio si gira a sinistra e, superato il cancello che si incontra all’altezza del Rifugio Imbò, si viene direttamente orientati verso il Piazzale dove è stata parcheggiata l’automobile.
Lungo il percorso è anche possibile comprare numerosi souvenir e oggettistica legata ad una giornata diversa passata all’aria aperta, in un posto unico al mondo!
Unica raccomandazione: portare sempre con sé dell’acqua, indossare scarpe comode e, d’estate, evitare le ore di punta per la piccola “scalata”.
Buona escursione!