Le 5 cose da vedere e fare assolutamente a Napoli
Napoli è una metropoli dalle mille proposte e dalle innumerevoli sfaccettature: la città e la provincia sono talmente ricche di cose da fare, monumenti da visitare e musei da esplorare che persino chi vive il territorio da sempre fatica a visionare tutto!
Ma se state progettando una mini vacanza nel capoluogo campano o vi ci ritroverete di passaggio, magari, mentre vi dirigete altrove, ecco 5 cose alle quali non dovreste assolutamente rinunciare!
Pronti?
#1. La Cappella Sansevero e il Cristo Velato
Uno dei luoghi più misteriosi, enigmatici ed affascinanti dell’intera città. Persino le sue origini sono avvolte da leggende e miti su cui non si è mai riusciti a fare del tutto chiarezza.
Teatro del genio oscuro del Principe di Sansevero, Raimondo di Sangro, ospita un’infinità di opere di pregio e rilievo mondiale, come le Macchine Anatomiche (scheletri scarnificati di un uomo e di una donna, che lasciano scoperti il sistema circolatorio) e la statua della Pudicizia (dedicata alla madre del Principe, fondendovi anche un riferimento della dea egiziana Iside), anche se il vero “miracolo” di marmo che cattura e monopolizza l’attenzione è, sicuramente, il meraviglioso Cristo Velato, una scultura invidiata dal mondo intero che è capace di stordire la razionalità con quel velo marmoreo perfetto tanto da sembrare… alchemico.
#2. Una passeggiata a San Gregorio Armeno
Si tratta, probabilmente, della strada più famosa del centro storico partenopeo. Qui è Natale tutto l’anno: moltissimi laboratori ed artigiani, infatti, sono eternamente rifugiati nelle loro botteghe, intenti ad esercitare quella incredibile arte presepiale che poi, nei periodi invernali, diventa materiale per vere e proprie mostre.
Un consiglio: se volete godervi ogni singola statuina e fare una chiacchierata con gli artigiani, il mese di dicembre è da evitare!
#3. Food
Non si può transitare per le vie di Napoli senza lasciarsi inebriare dai suoi sapori e dai suoi profumi.
Irrinunciabile la pizza, ovviamente, ma anche restare a guardare per qualche minuto l’arte dei pizzaioli, da poco rientrata nei Patrimoni dell’Umanità UNESCO, senza lasciarsi scappare, ovviamente, le dolci graffe di San Giuseppe, le gustosissime frittatine e la pasticceria napoletana!
Una dritta? Le portate napoletane sono sempre abbondanti, che si tratti di street food o di cibo ricercatissimo e gourmet… regolatevi di conseguenza!
#4. Piazza Plebiscito
25mila metri quadrati per questa piazza che si configura tra le più ampie e spettacolari dell’Italia intera.
Sede di moltissimi eventi e manifestazioni di portata nazionale ed internazionale, ospita la meravigliosa Basilica Reale Pontificia di San Francesco di Paola, con il suo incantevole colonnato, le statue equestri di Ferdinando I e Carlo III, il Palazzo della Prefettura, Palazzo Salerno e, non ultimo, il Palazzo Reale, anch’esso visitabile (tutti i giorni, dalle 9 alle 19, tranne il mercoledì).
#5. Gaiola
Posillipo è una delle perle dell’intero territorio napoletano. Anzi, è proprio il luogo migliore per godere dei suoi panorami mozzafiato con protagonista indiscusso “Sua Maestà il Vesuvio“, come lo chiamano i partenopei. Avere la fortuna di visitare la Gaiola può fare la differenza. È uno di quei luoghi mistici, senza tempo, che hanno visto avvicendarsi, nei secoli, personalità importanti e fascinose, assorbendone il magnetismo.
Si tratta di una isoletta protagonista del Parco Sommerso che prende il suo nome che ospita una villa, ormai abbandonata, su cui aleggiano le leggende più spaventose a causa della sfortuna che, si dice, abiti nelle sue stanze: proprietari, prima della Regione Campania, furono, infatti, tra gli altri:
- negli anni ’20, il medico svizzero Hans Braun, che aveva costruito anche una teleferica per arrivare direttamente sulla terraferma; un congegno che, però, venne colpito da un fulmine, una sera, mentre trasportava la moglie, che venne catapultata in acqua e morì affogata; il marito venne trovato morto il giorno seguente, alcuni dicono avvolto in un tappeto, con un colpo di pistola alla testa;
- il tedesco Otto Grunback, morto d’infarto proprio mentre soggiornava nella villa;
- l’industriale farmaceutico Maurice-Yves Sandoz, morto suicida in un manicomio in Svizzera;
- il barone Paul Karl Langheim, industriale tedesco portato al lastrico dagli efebi e dalle feste;
- Gianni Agnelli, che pochi giorni dopo l’acquisto si ruppe il braccio sciando e, nel tempo, vide morire molti dei suoi familiari;
- Jean Paul Getty, il cui nipote venne, come molti ricorderanno, rapito dalla ‘ndrangheta;
- Gianpasquale Grappone, coinvolto nel fallimento della sua società di assicurazioni Lloyd Centauro.
Una sfortuna antica quella che interesserebbe l’isolotto, secondo i partenopei, risalente addirittura ai tempi di Virgilio: nel XIX secolo, infatti, era ancora ben visibile, proprio nei suoi pressi, una struttura semi-sommersa che era stata, tempo prima, la cosiddetta Scuola di Virgilio che, stando a radicate leggende medioevali, sarebbe stato il luogo dove il poeta insegnava arti magiche; proprio le pozioni avrebbero finito per inquinare i fondali antistanti, divenendo artefici di questo maleficio.
Insomma, un luogo dai mille risvolti per le emozioni e la fantasia, ma incantevole e da visitare almeno una volta nella vita!