L’Oasi dei Variconi e i fenicotteri rosa
Negli ultimi anni, la cittadina di Castel Volturno è stata protagonista di diversi articoli che la citavano all’interno di episodi di avvistamenti di meravigliosi esemplari di fenicotteri rosa.
Esatto, proprio quelli che siamo abituati a pensare immersi in territori esotici e che hanno dato vita alla flamingo mania che impazza in tutti i settori commerciali esistenti, dalla moda più glamour agli articoli scolastici o per la casa.
Alla sinistra del fiume Volturno (il più lungo dell’Italia Meridionale), infatti, nei pressi della sua foce, sorge un’oasi di
1.540 ettari che, da lì, passa per il Lago di Patria e arriva alla Costa di Licola, addentrandosi nel Litorale Dimitio. Quasi un fiore cresciuto nel cemento, come l’ha definito qualcuno, poiché si tratta di
una zona umida che, secondo il WWF, è di notevole valore naturalistico, tant’è che l’intero perimetro, dalla metà degli anni ’80, è stato riconosciuto come Riserva naturale foce del Volturno.
Negli anni ’90, poi, c’è stato l’inglobamento nella cosiddetta Riserva naturale Foce Volturno – Costa di Licola, dove il patrimonio naturale protetto comprende anche il sopracitato Lago Patria, le sterminate pinete di Castel Volturno e di Patria, l’Oasi delle Soglitelle (Villa Literno) e la zona costiera di Licola.
L’intero circondario rientra nell’immagine più tipica di Macchia Mediterranea, con i pini marittimi sempreverdi che fungono quasi da icona per la zona costiera del Mar Mediterraneo e l’interesse faunistico derivante dalle migrazioni di moltissime specie di uccelli che qui trovano riparo e ristoro durante il lungo viaggio: tra questi, insieme ai rari fenicotteri rosa, anche il martin pescatore, il picchio rosso, l’upupa e l’airone cenerino.
Nel 2017, l’ornitologo Alessio Usai, presidente dell’ente, rivelò a Repubblica: “Fino a qualche anno fa, la sosta di questi uccelli era solo occasionale: oggi abbiamo presenze prolungate che permettono a birdwatchers, fotografi e visitatori di osservare un autentico spettacolo della natura. (…) L’Ente Riserve sta lavorando in sinergia con le amministrazioni pubbliche per ridurre i fattori di disturbo che insistono in questo sito e migliorarne la fruizione turistica”.
L’oasi, oggi e domani
Raggiungere l’oasi è semplicissimo poiché la sua posizione è inserita in tutti i percorsi stradali visionabili tramite l’ausilio del GPS e già arrivare in sua prossimità è un’esperienza: si può, infatti, diventare “amici” di qualche tranquillo e curioso bufalino autoctono che vive libero lungo quelle strade; quegli stessi splendidi animali, per intenderci, che sono tanto famosi in Campania per la produzione della gustosissima ed inimitabile Mozzarella di Bufala DOP. Niente paura, anzi: spesso la loro pascolata è accompagnata da qualche ragazzo che si rivolge a loro come fossero amici di vecchia data, un vero spettacolo!
Il tempo, alla Riserva dei Variconi, sembra scorrere più lento ed anche gli scenari che si pongono agli occhi del visitatore concorrono nella sensazione di sentirsi in un mondo completamente diverso da quel frenetico ammasso di auto e pedoni che affollano le strade principali delle città moderne, generando quell’inquinamento acustico a cui siamo così tristemente abituati tanto da aver dimenticato la poesia del silenzio, il relax che soltanto i suoni della natura ci possono regalare, calmano i nostri nervi e – la scienza è d’accordo – persino facendoci passare la depressione!
Tra ristagni, laghetti e rivoli d’acqua che attraversano l’area si arriva, tramite un piccolo sentiero, ad un casino in legno da dove è possibile fare birdwatching, mentre proseguendo in avanti si arriva al mare che, nel corso degli anni, ha “mangiato” la riva inghiottendo anche un faro che, ora, riemerge dalla superficie dell’acqua salata in uno scenario veramente incredibile e surreale. Ed è proprio qui che si possono fotografare tramonti perfetti, sbirciando tra le specie animali e vegetali che, in questo pezzo di terra che mescola le acque e dà vita anche a diverse pozze salmastre, sono veramente variegate e sorprendenti.
Non sempre, purtroppo, le cose sono andate bene per questo luogo così incredibile poiché la mancanza di fondi ne ha reso molto difficile la cura e la protezione effettiva: il luogo, spesso, è divenuto preda di vandali o del semplice maltempo. Tuttavia, proprio nelle ultime settimane, l’amministrazione comunale di Castel Volturno e la Regione Campania hanno unito le forze per ripristinare le strutture che erano state distrutte o rese impraticabili e ridato dignità a questi territori che, con la primavera e l’estate imminente, meritano ben più di una visita.
Inoltre, dal 2011 il gruppo delle “Sentinelle Onlus” si occupa della preservazione dell’intera area, creando anche occasioni di incontro, eventi e facendo informazione, con un impegno costante che non conosce riposo in nessun giorno dell’anno.
Insomma, un’oasi di pace e di natura selvaggia assolutamente da non perdere, l’accesso è libero e gratuito!