Acquedotto augusteo del Serino, un’opera antica scoperta recentemente

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L’antico acquedotto augusteo del Serino  è un’importante opera idrica di età augustea, costruito fra il 33 ed il 12 a.C. per risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico del porto di Puteoli e della flotta stanziata a Miseno, rifornendo lungo il suo tragitto le città di Neapolis e Cumae.

Tale infrastruttura risulta essere tra le più imponenti del mondo antico, si sviluppa per circa 100 km, dalle sorgenti fino alla Piscina Mirabilis a Miseno.

La scoperta di questo acquedotto è avvenuta per puro caso al Rione Sanità; si tratta di una scoperta archeologica recente che dà conferma alle notizie riportate dalle fonti storiche ed apre un nuovo spiraglio sulla scoperta del nostro passato.

La città di Napoli non smette mai di stupire e si diverte a svelare i suoi segreti scegliendo ogni volta un modo diverso per mostrarceli, in questo maniera capita che tra un lavoro di ristrutturazione o un sopralluogo in qualche cantina o in seguito ad un piccolo cedimento strutturale ritorni alla luce una parte di una struttura muraria antica, una cisterna o un tratto dell’acquedotto romano, così si scoprono delle vere e proprie opere che stravolgono o confermano ipotesi archeologiche e fonti storiche.

Inoltre,nei locali sotterranei del Palazzo Peschici-Maresca, in via Arena Sanità, sono stati recentemente scoperti e identificati due tratti affiancati dell’antico acquedotto con una interessante successione di pilastri ed arcate in laterizi e tufo.  Un’evidenza archeologica di eccezionale interesse per ubicazione, complessità e peculiarità costruttive.

L’Associazione Vergini Sanità, attraverso un gruppo di lavoro multidisciplinare, ha avviato una intensa attività di studio e ricerca con l’obiettivo di valorizzare e restituire alla fruibilità pubblica questi preziosi ritrovamenti, inseriti nel complesso patrimonio culturale dell’area Vergini-Sanità.

Il gruppo, sostenuto dalla fiducia della Fondazione Pellegrini e in collaborazione con altre associazioni del territorio, sta lavorando ad un programma di gestione, articolato per fasi successive; il progetto complessivo di fattibilità tecnico-economica prevede il coinvolgimento di specialisti del mondo scientifico, dell’Università e degli Ordini Professionali di Architetti e Ingegneri, sotto l’alta sorveglianza della competente Soprintendenza.

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